LIRISMO  E  VITA

 UN PERCORSO PER VALORIZZARE
LA LETTERATURA ITALIANA DEL NOVECENTO
CON TRE VOCI AL FEMMINILE

locandina

ELSA MORANTE - ANTONIA POZZI - ALDA MERINI

Martedì 22 Dicembre 2015, alle ore10.00, nell’Aula Costellazioni del Liceo Statale “E. Montale” di Pontedera, è stato presentato il progetto “Lirismo e vita”, un progetto Nazionale finanziato dal Ministero dell’Istruzione e pensato per la valorizzazione della Letteratura Italiana del Novecento. Tra i pochi progetti finanziati dal Ministero (soltanto due in Toscana), “Lirismo e vita” vede in Rete quattro scuole toscane: il Liceo Statale “E. Montale” di Pontedera (capofila), il Liceo “Forteguerri” di Pistoia, il Liceo “Copernico” ed il Liceo “Livi” di Prato.

 Liceo “E. Montale” - Pontedera
Liceo “Forteguerri” - Pistoia
Liceo “Copernico” - Prato
Liceo “Livi”  - Prato

 firenze8maggio3

TUTTE LE FOTO DELL'ATTACCO POETICO A FIRENZE gallery banner

FIRENZE, 8 MAGGIO 2016 - L'INVASIONE DEI POETI STUDENTI IN PIAZZA CON VERSI E AFORISMI, INDOSSERANNO aforismi di Alda Merini sotto forma di t-shirt, e si aggireranno a piccoli gruppi fra il Duomo, piazza della Signoria e gli Uffizi, per declamare i suoi versi e quelli di altre due grandi autrici del secolo scorso, Elsa Morante e Antonia Pozzi...(LEGGI l'articolo completo)

 

MOMENTI
TUTTE LE FOTO SCATTATE A PISTOIA IL 14 DICEMBRE 2015 gallery banner

 

PRODUZIONI DEI LABORATORI SULLE AUTRICI

I LABORATORI Per ogni autrice affrontata, il progetto prevedeva non solo la lettura e il lavoro sui testi nelle ore mattutine di scuola, ma anche degli incontri laboratoriali condotti da esperti, mirati alla realizzazione di prodotti grafici o alla rielaborazione del lavoro svolto in aula, con metodi didattici interdisciplinari e usando tecniche innovative.

Laboratorio su Elsa Morante  Il primo incontro laboratoriale, dedicato a Elsa Morante, è stato incentrato sulla “Canzone dei felici pochi”: dopo la lettura e l’analisi condotta su “La storia”, abbiamo invitato i ragazzi a raccogliere immagini di tutti quelli che per loro potevano essere identificati nella figura dei Felici pochi. Ne è scaturito un arazzo coloratissimo di sei metri, frutto del collage di immagini, citazioni, creazioni.

Arazzo poi riportato su formato digitale e stampato in forex, che ora campeggia nel corridoio principale della sede centrale del nostro liceo.

Laboratorio su Antonia Pozzi, dott.ssa FRANCESCA FEDELI In questo laboratorio, il lavoro proposto ai ragazzi è statala realizzazione di un prodotto grafico. Dopo lo studio dei testi e della vita di Antonia Pozzi, abbiamo chiesto agli alunni di selezionare i versi per loro più significativi e le foto scattate da Antonia più evocative. Utilizzando entrambe le fonti, abbiamo dato vita a un calendario, con il magistrale aiuto della dott. Fedeli, designer laureatasi al Politecnico. Ad ogni tavola corrisponde un mese che vede citati versi e impaginate immagini della poetessa milanese.

LaboratoriosuFollia e sacro”, dott. MAURO MELIS  Il laboratorio condottosu Alda Merini, proposto dal dott. Melis ha visto una partecipazione inaspettata da parte dei ragazzi e degli insegnanti presenti: partendo da una riflessionen profonda sul tema de “La follia e il sacro”, Mauro è riuscito ad aprire una breccia nel gruppo, che ha risposto con trasporto ed enorme sincerità agli stimoli offerti.

Si è generato un confronto capace di mettere a nudo la potenza con cui I demoni agiscono in noi: demoni in grado di abbattere, come di generare. Demoni, che se ascoltati e guidati, ci fanno camminare come funamboli tra cielo ed abissi.

FIRENZE:attaccodipoesia Dopo tanto stare dietro a banchi e cattedre, abbiamo deciso di prendere il nostro coraggio a quattro mani. E dare anche NOI un piccolo, gigantesco, contributo alla poesia mondiale del Novecento.

Come? Prendendo un treno, lasciando a casa pregiudizi, paure, orgoglio e razionalità. E una Domenica mattina di Maggio siamo corsi a Firenze,a raccontare con garbo e tanta emozione i più bei versi mai scritti. Versi poco letti, purtroppo, poco noti.Ma potenti, potentissimi, come la bellezza che ci sentivamo battere nel cuore, che vedevamo negli occhi dei passanti, incuriositi e grati del nostro folle coraggio. 

La poesia non è mai stata così attuale, così lirica. Così viva.

 

ELSA MORANTE Gallery gallery banner   Arazzo Felici Pochi pdf button

ALDA MERINI Gallery gallery banner     Sulla follia (Dott. Mauro Melis) pdf button

ANTONIA POZZI Gallery gallery banner

 

PRODUZIONI VIDEO

Il progetto ha previsto la realizzazione di due filmati finali: uno sull’evento fiorentino, l ‘attacco di poesia sferrato a colpi di versi dagli studenti per le strade del centro fiorentino, il giorno 8 maggio 2016; l’altro, avente per tema il lavoro svolto durante tutto l’anno, con focus dedicati alle autrici, ai laboratori, alle attività svolte.

 IL NOSTRO LIRISMO E VITA logovideo

 FIRENZE 8 MAGGIO logovideo


 

  RIFLESSIONI SUL PROGETTO

Lirismo e vita, la storia del progetto, prof.ssa Ilaria Giani pdf button

 I nostri demoni, Dott. Mauro Melis pdf button

La storia siamo noi, Luca Paoli e Giuseppe Zagaria - 5EL pdf button

 

LIRISMO E VITA: una sfida al quieto studio della letteratura

 Che senso ha oggi, nella scuola, studiare la letteratura, quando, molto spesso, i nostri studenti faticano a capire testi semplici, a scrivere in modo corretto ed esprimersi consapevolmente?

La deriva nozionistica si annida quanto mai come un rischio nello studio degli autori che hanno fatto grande il ” bel paese là dove 'l sì suona ”.

Per giunta, si deve ammettere amaramente che la storia letteraria pesa sulla giovinezza dei nostri ragazzi: una schiera di autori e di opere “irrinunciabili” popolano il passato, ragion per cui si arriva alla fine del ciclo scolastico sacrificando forzatamente tutti gli scrittori che hanno dato voce al secolo appena finito, il nostro Novecento.

Lo studio di questo periodo è relegato a maratone forzate, che spesso ne amputano la visione di insieme, rendendo spicciola la sua trattazione e svilendo forzatamente la sua intrinseca complessità.

La sfida lanciata alla letteratura dal nostro progetto “Lirismo e vita” è stata proprio questa: contro ogni ragionevole calcolo di tempo e di convenienza, dare voce a tre autrici, anzi – come amava chiosare la Morante- a tre scrittori che del Novecento sono stati più o meno visibili protagonisti.

Tre donne, diversissime per estrazione sociale, percorsi di vita, scelte poetiche, accomunabili non tanto dal cliché del genere, quanto dalla potenza del loro io lirico, del loro grido lanciato verso il mondo: Elsa Morante, Antonia Pozzi, Alda Merini.

La prima, certamente la più famosa, autrice de “La storia“ romanzo scomodo e politicamente scorretto, che incendiò il dibattito e segnò la scena letteraria italiana dei primi anni Settanta.

Eppure infinitamente attuale, nel messaggio del libro, per cui la storia è a buon diritto patrimonio di chi la subisce, più di coloro che la decidono a tavolino: Ida, Nino, Useppe, tre analfabeti vittime del massacro perpetrato dalla guerra, danno voce a un romanzo corale, che denuncia la storia come “uno scandalo che dura da diecimila anni” e non ha remissione per i deboli che la popolano.

Antonia Pozzi, voce ancora immeritatamente poco nota nel panorama letterario italiano, fu poetessa, filosofa, acuta scrutatrice dell’animo e sensibile interprete delle inquietudini di una generazione poetica che attraversò il ventennio fascista tra riluttanza e ripiegamento sulla dimensione intimistica dell’io: la giovane poetessa, milanese, di estrazione altoborghese, anticonformista per indole, col suo canto celebrò le altezze e gli abissi della vita, della giovinezza, dell’amore impossibile. Ma seppe intuire anche le grandi sfide che si ponevano di fronte al mondo. Suicida a ventisei anni, lasciò che le sue poesie divenissero voce lieve in grado di attraversare il secolo in una penombra silenziosa, che solo da poco si è diradata:

“Perché e così: prima si sbaglia, ci si perde, ci si arrampica per astratte impalcature intellettuali, finché la vita un bel giorno comincia, coi suoi gesti leggeri e sapienti, a richiamarci a lei: (…)Il senso della vita non è più sparso, nel cervello, nelle mani, negli occhi, ma è tutto raccolto nel centro del petto, come un enorme fiore (..).”

Ultima per nascita, non certo per fama, Alda Merini: la sua biografia sarebbe un'inverosimile sceneggiatura cinematografica.

Nell'intervallo di tempo che l'ha vista fra noi, si è prodotta in una sorprendente sequela di vittorie onorevoli e sconfitte mortificanti.

Un andirivieni psichedelico che la conduceva a 10 anni a stringere la sua nella mano della regina Maria José, e a 24 anni a veder tremare quelle stesse dita in una delle tante sedute di elettroshock cui venne sottoposta nell'Istituto psichiatrico “Paolo Pini” di Milano, dove risiedette più o meno continuativamente per più di dieci anni.

E poi gli editori: Schwarz, Scheiwiller, sino alla scoperta da parte di Raboni, il contratto con Einaudi e le numerose interviste su reti televisive, nazionali e non.

Anche i riconoscimenti pubblici parlano di lei: ricevette premi di grande prestigio, in Italia e Svizzera, fino a quello della Presidenza del Consiglio e, nel 2001, la candidatura ufficiale al premio Nobel per la Letteratura.

Due matrimoni, quattro figlie, un amore proibito da adolescente ed un altro altrettanto osteggiato con un compagno di manicomio. Una donna poco “addomesticabile”.

E la costante difficoltà di raggiungere una propria autosufficienza economica, che tuttavia non la dissuasero dal mestiere di poeta, perché, com’essa ama ripeterci ancora:

“i poeti, nel loro silenzio

fanno ben più rumore

di una dorata cupola di stelle”

Cosa rimane ai ragazzi, protagonisti di questa avventura?
Innanzitutto, l’aver avvicinato direttamente testi recenti senza filtri storico critici; l’aver ascoltato voci discordanti e scomode, non allineate. L’aver forse sperimentato che un testo può parlare al profondo di ciascuno di noi, sollevare questioni tanto sull’io più intimo quanto sulla storia che ci unisce; sul mondo in cui viviamo e su quello che segretamente desidereremmo fosse.

E l’aver condiviso spazi in cui la parola scritta si congiunge e completa con altre forme espressive: creative, soggettive, in cui colui che legge è sì ascoltatore, ma anche protagonista della sua interpretazione, sia essa una riflessione scritta, un’opera artistica, un pensiero.

Ecco alcune voci dei nostri ragazzi, coinvolti in questa avventura:

“Insieme ai professori, che non si sono tirati indietro, noi studenti abbiamo lavorato molto per dar vita a questo progetto: abbiamo creato un arazzo di 6 metri che raffigurasse i “Felici pochi” tanto cari alla Morante; abbiamo costruito un calendario utilizzando foto e poesie di Antonia Pozzi e fatto conoscere le poesie di queste grandi donne per le vie di Firenze. Donne che, con la forza della poesia, hanno cambiato un po’ il mondo, e hanno cambiato soprattutto n oi e il nostro sguardo sulla letteratura”

Corinna Dell’Antico, 5CE
“Tra le varie attività proposte, abbiamo sferrato un Attacco di poesia , recandoci a Firenze una domenica mattina, per declamare le voci dei poeti del Novecento, dando vita a una lettura pubblica per le vie del centro.

E’ stato un modo per far uscire il poeta che è in noi, immedesimandoci in ogni singola parola che pronunciavamo, coinvolgendo turisti, persone comuni e creando un’atmosfera davvero magica.

Perché la poesia, se riusciamo a perderci in essa e creare davvero un tutt’uno con noi stessi, davvero SALVA”

Giulia Nassi, 5 CE
“Il percorso che abbiamo intrapreso quest’anno mi ha senza dubbio arricchito interiormente, e non solo dal punto di vista delle conoscenze: mi ha mostrato di quanta forza morale sono state capaci queste tre donne: Morante, Pozzi, Merini.

Le difficoltà avute nella vita , le hanno spinte a migliorarsi, a cercare attraverso le loro opere di andare oltre, ma anche denunciare gli avvenimenti della loro epoca. Leggere le loro opere ha contribuito a farmi vedere il mondo con altri occhi, ci ha fatto capire il significato dei sentimenti e di quanto essi siano importanti per vivere davvero”

Ilaria Vaglini, 5CE
“Il progetto ci ha dato la grande occasione di metterci in gioco e di vincere l’imbarazzo, recitando persino poesie in mezzo a centinaia di sconosciuti: tutti noi abbiamo scoperto scrittrici che pochi possono vantare di conoscere, e lo abbiamo fatto col sorriso, consapevoli che la scuola non si fa solo dietro ai banchi, sui libri”

Sara Profeti, 5CE
Alda, Antonia, Elsa ci hanno scosso dalla serena certezza che la letteratura fornisca essenzialmente solide e confortanti risposte: ci hanno costantemente posto domande, a cui la risposta mai appariva univoca.

Ci hanno insegnato che “Forse, il primo segreto essenziale della felicità si potrebbe ancora ritrovare.

L'importante sarebbe rimettersi a cercare.”

“Canzone dei Felici Pochi” - Elsa Morante

Ilaria Giani e Paola Fioravanti

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